C'è una potenza nelle vostre parole superiore a quella dei filetti idrici impetuosi del Sorbitiello in piena. Asseriva il prof. Massimo Civita, pioniere della struttura geometrico-giaciturale dell'intero Massiccio dei Picentini dagli anni '70, che prevenire costa 10 mentre curare a disastro avvenuto costa un milione. Tuttavia col verificarsi degli eventi "calamitosi" (che costituiscono avvenimenti idrogeologici naturali) spesso si ricorre a giustificazioni
effimere quali presenza di carreli o di frascame nel greto dei Torrenti (v. es di Volturara). Si tratta invece di incuria degli uomini e di pessima gestione del bene comune. Occorre rilevare che tali aste torrentizie non a caso sono state inserite tra i corsi d'acqua pubblici soggetti a tutela.
I comportamenti idrogeologici sono registrati meticolosamente nei loro depositi vallivi (conoidi, accumuli sedimentari ecc).
E' l'uomo che non vede o fa finta di non vedere.
Ad es. La Piana del Dragone è uno straordinario archivio naturale idrogeologico e paleoclimatico.
Nei suoi depositi stratificati sono archiviati e custoditi meticolosamente (come negli anelli di accrescimento delle piante) gli alluvionamenti dell'area e le rispettive variazioni climatiche.
In un recente convegno asserivano ricercatori universitari della Federico II che è di estrema semplicità ricostruire a ritroso (come fanno i cani di caccia per ricercare la preda) la storia idraulica dei luoghi.
Tale metodologia è stata applicata recentemente per ricostruire l'antico porto di Paestum e la viciniore Velia.
Ciao preside e scusatemi per lo sfogo