Dopo alcuni anni di chiusura della sede, ma non di rinuncia all’impegno politico, Sinistra Italiana ha finalmente un luogo fisico nel centro del paese. Resta immutato il nome della sezione: “Enrico Berlinguer”, una guida e un faro per tutti i tesserati. In perfetta controtendenza rispetto a quello che è un orientamento nazionale alquanto diffuso, cioè la progressiva scomparsa delle sedi fisiche di partito dai territori, la sinistra montellese ha voluto trovare uno spazio dove potersi incontrare. Rimanendo fedele ad un proprio convincimento, ossia che la politica ha bisogno di confronto e di discussione e che questi possono e devono realizzarsi in un posto concreto, la sezione “E. Berlinguer” riapre le porte. Per ora, in realtà, ci si è limitati a preparare la sede. Nel pieno rispetto della normativa anti-covid tutti gli incontri e le riunioni tra i tesserati sono avvenuti e continuano ad avvenire a distanza, come è giusto che sia. Comunicare la riapertura della sede da parte nostra vuol esser un modo per dire ai nostri concittadini che siamo presenti, che continuiamo la nostra attività, che non è venuto meno il nostro impegno. Del resto la presenza di Sinistra Italiana nell’attuale amministrazione comunale con due rappresentanti è la prova concreta del nostro essere partecipi alla vita della comunità. Avere un presidio per la sinistra montellese è stato sempre essenziale, perché è la condizione di partenza per ragionare in termini politici. Avere una sede significa avere un luogo dove poter discutere, dove poter accogliere e ascoltare i cittadini, e, strano a dirsi di questi tempi, significa anche garantire una linea di continuità. In un momento storico così drammatico, caratterizzato da un disorientamento politico generale, per cui le forze partitiche sembrano sottrarsi alla discussione pubblica scomparendo dai luoghi fisici, la nostra sezione, nel suo piccolo, cerca di offrire un luogo di (ri)costruzione della politica. Certo non basta il luogo, occorrono soprattutto le persone, occorre cioè impegnarsi per contrastare concretamente l’allontanamento dei cittadini dalla partecipazione alla vita pubblica. Appena sarà possibile, daremo inizio a laboratori politici aperti a chiunque voglia offrire il proprio contributo per la crescita della nostra comunità. Inoltre, dopo il successo della iniziativa di questa estate di scambio di libri, pensiamo di organizzare una piccola biblioteca che possa essere vissuta come luogo di studio, di scambio, di confronto, di crescita. Queste sono solo alcune delle idee che abbiamo intenzione di realizzare. In attesa dell’apertura reale della sede, noi continuiamo la nostra attività a distanza, pertanto chiunque sia interessato o abbia il desiderio di trovare uno spazio di confronto e di discussione sarà il benvenuto nelle nostre assemblee.