In prima fila gli studenti dell'Itia di Bagnoli -
La dirigente scolastica dell’Istituto Superiore Rinaldo D’Acquino, Emilia Strollo, che accoglie i giovani provenienti dalle scuole, ricorda come proprio quest’ultimi, che rappresentano il futuro di questo comune, siano i veri destinatari delle testimonianze «perché non ci si abitui a pensare al passato come qualcosa di semplicemente “lontano”, ma da esso si impari a conoscere il rispetto per tutti e per ogni cosa».
«Parlare di Shoah è difficile» commenta il professore Ficetola «e noi abbiamo deciso di farlo nel “Progetto Memoria” approfondendo la ricerca storica soprattutto quella locale, ed è così che ci siamo imbattuti nella figura di Gaetano Iannella».
I ragazzi dell’Itis, infatti, ricostruiscono storicamente gli eventi più importanti e significativi di quel buio periodo storico contestualizzando in questo modo le proprie ricerche, mentre i ragazzi della scuola media di Montella e di Cassano si cimentano in letture, poesie e riflessioni personali sull’argomento.
Gaetano Iannella, di origine montellese, fu arrestato in Albania in seguito ai fatti dell’8 settembre e deportato nel campo di concentramento di Auschwitz. Lavorava nelle cucine, come raccontano alcune testimonianze, e appena poteva portava in segreto il cibo ai bambini affamati del campo.
È stato ad un passo dalla morte, ad un passo dai forni crematori e dalle docce a gas, quando un soldato tedesco, verosimilmente amico, gli indicò una via di fuga, lasciandolo fuggire tra i boschi. Ed è proprio tramite boschi e montagne che Gaetano ritorna a piedi al suo paese d’origine, dove in tanti lo credevano morto.
“Non avevo paura di niente – raccontava Gaetano - non della fame, non del freddo, tantomeno degli animali, la mia unica paura erano gli uomini”.
Gaetano è scomparso nel 2016 all’età di 96 anni ed ha contribuito, con i suoi racconti e la sua testimonianza, all’educazione e alla formazione di altri.
In questo periodo storico in cui i sopravvissuti ai campi di sterminio e i testimoni diretti della Shoah ci stanno lasciando è sempre più importante perpetuare la memoria e il messaggio di questi personaggi affinché non scompaia insieme a loro la testimonianza fondamentale di cui si fanno portatori.
“Gli eroi non sono solo quelli che muoiono in guerra ma anche coloro che vengono colpiti nella loro dignità di essere umano”.
Nella seconda parte della mattinata è stata posta una “pietra d’inciampo” in via Sorbo 19 sotto l’abitazione che fu di Gaetano. L’iniziativa dell’artista tedesco Gunter Demnig, nata a Colonia nel 1992, consiste nel porre una pietra ricoperta d’ottone dinnanzi le ultime abitazioni delle vittime di deportazione. «È un vero onore partecipare come sindaco a questa cerimonia – commenta il sindaco di Montella Rizieri Buonopane che invita le nuove generazioni presenti a ricordare e a riflettere sugli eventi del passato non solo il 27 gennaio ma ogni giorno. E rivolgendosi alla famiglia di Gaetano presente alla cerimonia aggiunge: « Conoscevo personalmente Gaetano. Lo ricordo sulle panchine della piazza raccontare le storie da lui vissute in prima persona, storie che sono oggi, per me e per tanti, tesoro». Roberta Bruno