Devo considerare che la famosa "piroccola" degl' irpini di una volta è stata messa, giustamente, nel dimenticatoio per lasciare spazio alla burocrazia, alle cosìddette regole di civiltà delle Stato di Diritto, all'apparato come insieme progettuale e di controllo...(tutte sacrosante conquiste della modernità), all'attesa della giusta GIUSTIZIA... ma, di fronte a questi manufatti che dovevano caratterizzare l'essere Irpino-Sanniti legati ad un Territorio retaggio di Torri e Castelli che hanno sfidato il tempo (anche meteorico) e i terremoti della ballerina Irpinia, viene
voglia di ritorno all'antico, e il primo istinto è quello di dissotterrare l'arnese principe della nostra storia che, assieme all'accetta, ha occupato spesso mani e braccia dei nostri transumanti, e non solo.
https://twitter.com/drangelocapone/status/985130657495048193
Nella speranza che si prenda atto e si possa vedere, nel giro breve delle nostre vite caduche, una Cosa Pubblica (di tutti e di nessuno) finita in ogni sua parte architettonica.
Gradiremmo senza tagli di nastri e di festeggiamenti. Qui, (per rispetto di quelle vittime del Terremoto del 23 nov. 80 che innescarono un fiume di soldi) ,
non c'è niente da festeggiare, ci sarà solo da prendere atto e, se sarà, farne buon uso per le generazioni future rese edotte della Storia della loro CASA cosìddetta degli IRPINI.
AngeloCAPONE