Il Complesso del Monte ritorna nel possesso dei legittimi proprietari.
immediatamente rilasciare tutta la consistenza (convento, giardino e castello) illegittimamente detenuta al legittimo proprietario. “L’Arciconfraternita del Santissimo Sacramento, pazientemente, ha dovuto attendere, mai abbandonando la vigilanza e la tutela del sito (per quanto, non sempre gli è stato consentito per manutenerlo), che da sempre considera non appartenere soltanto al sodalizio ma all’intera comunità altirpina.”
Pienamente accolte le istanze avanzate dall’Arciconfraternita del SS. Sacramento, sodalizio con oltre 5 secoli di storia e presenza nel territorio, rappresentato dal Presidente Michele Santoro, difeso in giudizio dagli avvocati Giancarlo e Francesco Mazzei, con il contributo dell’avvocato Angelo Volpe, esperto di diritto ecclesiastico.
La parte resistente era rappresentata dall’avvocato Salvatore Vecchia.
Per anni l’Arciconfraternita, fedele agli ideali ed ai principi dei propri padri fondanti che per secoli ha mantenuto immutati, ha cercato di addivenire ad una soluzione pacifica della questione, esperendo tentativi e cercando accordi e soluzioni che salvaguardassero posizione e figura di chi da tempo abusivamente usufruiva e gestiva a proprio piacimento beni dall’incommensurabile valore storico, architettonico, archeologico, artistico e religioso. Tentativi e soluzioni che sempre avevano come primario interesse la tutela e lo sviluppo del sito.
Difronte ad una incomprensibile rigidezza, che valica i confini della sfrontatezza sfociando in menefreghismo, l’Arciconfraternita non ha potuto far altro che far valere i propri diritti ed agire, nel rispetto della legge; a differenza di quanto perpetrato negli anni dalla controparte.
Parte quindi, con l’assistenza dello studio legale Mazzei, l’azione di rivendica: l’iter è stato lungo anche per il tentativo della controparte di confondere la Storia, richiamando non pertinenti riferimenti alle leggi eversive ed alla ‘probatio diabolica’.
La puntuale ricostruzione storica degli eventi, supportata da chiarimenti con atti e fatti in un ambito che presenta mille sfumature ed il cui susseguirsi degli accadimenti può sfuggire ai più, ma soprattutto l’ovvia mancanza di qualsiasi titolo da parte dell’illecito detentore del complesso, hanno portato al risultato atteso, scontato ma non per questo meno sofferto, che finalmente apre le porte ad una nuova rinascita per il Complesso Monumentale.
I tempi tecnici necessari per consentire la tanto attesa immissione nel possesso dei legittimi proprietari e “ci si potrà dedicare non più alla soddisfazione ed agli interessi di pochi ma al rilancio di uno tra i più importanti siti del nostro Meridione, rendendolo fruibile e funzionale al massimo delle sue potenzialità” dice il Presidente Michele Santoro.
“ ‘Lo Monte’ è una risorsa ed un’opera importante, che valica i confini strettamente campanilistici” sottolinea il Presidente Santoro; “così l’ha sempre visto l’Arciconfraternita, Il Complesso rappresenta e rappresenterà un volàno per la sviluppo del territorio, perché questa è la volontà dell’Ente proprietario. Ora si potrà iniziare a programmare, pianificare il futuro, lavorare su un livello più alto, per garantire il pieno e totale godimento e lo sviluppo del sito.”
“Il pensiero in questo momento,” conclude il Presidente Santoro, “va anche a quanti tra i confrati che non ci sono più, hanno difeso strenuamente il bene nella convinzione che IL TEMPO E’ GALANTUOMO CON I GALANTUOMINI e la giustizia trionfa sempre.”
“Siamo, come Arciconfraternita, coscienti dell’onore ed onere che chi ci ha preceduto ci ha lasciato e siamo certi che ciò che si sta facendo e si farà è nel solo, primario interesse dell’intero Complesso Monumentale de lo Monte e di quanti con lavoro, sudore, sacrifici, impegno ed amore hanno lavorato in silenzio perché oggi si arrivasse a questo primo risultato.”