Posso dire di conoscere San Francesco, inteso come il convento nella piana di Folloni, da quando ero un ragazzino. Padre Silvio, amico di famiglia, chiamava mia madre Aduccia e ricordo l’aneddoto di quando andando ad un matrimonio in ritardo in macchina disse a mia madre “Aduccia, non preoccuparti tanto se non arrivo io la cerimonia non inizia”
Al liceo Padre Paolo era mio professore come lo era di tantissimi altri a cui ha voluto bene come un fratello maggiore.
Da alcuni anni, c’era ancora il mio amico e fratello Agnello, ho vissuto San Francesco davvero intensamente e con lui, Cirillo e da qualche anno con Padre Paolo abbiamo passato momenti che dire intensi è solo per massima sintesi.
Credo di conoscere molto bene il pensiero, il modo di fare e soprattutto l’animo che ispira la comunità Francescana di Folloni. Vedere i ragazzi vivere in modo armonico lo stare insieme è un vero e proprio spettacolo che da un senso alla vita dei giovani i quali in contesti diversi non darebbero quello che a San Francesco invece viene spontaneo.
Leggere dei contrasti e delle incomprensioni che stanno riempendo i social e i giornali mi lascia perplesso e sinceramente sono molto amareggiato dalla situazione. Gli atteggiamenti dell’Amministrazione nei confronti dei Frati di San Francesco lacerano la comunità di Montella e non vedo alcuna ragione di accanirsi sui frati che hanno sempre condiviso gioie e dolori di tutti e messo a disposizione della collettività ogni cosa.
Ho aiutato personalmente Padre Agnello, Padre Cirillo e poi Padre Paolo a risolvere piccoli e grandi problemi della struttura di Folloni ed ho dato un deciso contributo per sbloccare la situazione del finanziamento regionale quando è servita una mano per andare avanti. Questo senza fare ne clamore ne postare nulla sui social perché quando si fa qualcosa col cuore lo si fa e basta e come si legge nel Vangelo “non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra”.
Di questo me ne sono testimoni persone che come me lo hanno fatto col cuore.
Tutto accadeva prima che questa amministrazione, che ho desiderato, votato e supportato, si insediasse.
Credo che la situazione stia degenerando e vedere il Provinciale costretto a scrivere per chiarire i fatti mi imbarazza come cittadino di Montella, mi turba come credente e soprattutto mi umilia come persona che conosce il pensiero ed il modus operandi che contraddistingue quest’ordine.
Io ammiro e apprezzo quest’ordine religioso che è fatto di persone molto forti, di sicuro più di me perché io non riuscirei a fare quello che loro fanno con la semplicità con cui lo fanno.
Come montellese, credente e loro amico chiedo davvero scusa a tutti i Francescani e spero che tutti, passandosi la mano sulla coscienza, facciano altrettanto con l’unico scopo di vedere spegnere questa inutile, stupida e insensata polemica.