A Gianfranco Clemente, un’icona dell’inclusione salita in cielo. di Damiano Rino de Stefano - Carissimo Gianfranco,
la tua presenza “familiare” in mezzo a noi, nella comunità di Montella, è stata emblematica e rivoluzionaria. Hai lasciato un segno indelebile nelle menti e, soprattutto, nei cuori di tutti noi.
Presenza discreta, mite e, ineffabilmente “attraente”; la rivoluzione silenziosa è stata incisiva – coinvolgente e popolare – hai contribuito efficacemente a superare ogni barriera e pregiudizio, con la tua storia, la tua vita.
Il tuo modo è stato garbato – naturalmente – e incisivo – umanamente. Sei stato un dono del Signore che ora ti abbraccia in Paradiso, come ha evidenziato don Michele al tuo funerale. In chiesa per le esequie, hanno partecipato con palpabile commozione, in tantissimi – tuoi amici – la tua presenza fisica non è più tra noi, ma aleggia in ogni angolo dei luoghi che frequentavi abitualmente, nel centro cittadino. Ti immaginiamo, in particolare, davanti al club Napoli – San Francesco, sodalizio benemerito, i cui soci (oggi circa 300) ti hanno accolto Figlio – Fratello. Il club, fondato nel 2008, con gli auspici dei frati francescani (in particolare fra’ Roberto all’inizio e oggi fra’ Mario), ha avuto primo presidente Aurelio Dragonetti e, quindi, Fiorella Volpe, Salvatore Rizzo e attualmente Massimo Volpe. Anche altri club sportivi Inter e Juve hanno avuto riguardo, considerazione e affetto nei tuoi confronti. La Misericordia e il CENTRO DIALISI “S. Bartoli” hanno evidenziato pubblicamente di aver beneficiato della tua speciale amicizia.
Anche noi dell’Autilia, per un certo periodo, caro Gianfranco, abbiamo condiviso con te le nostre attività e la tua persona era molto cara a tutti.
È doveroso ricordare che l’associazionismo – con le sue opportunità di frequentazione assidua e condivisione dei vissuti, contribuisce a rinsaldare relazioni e costruire legami amicali, fondati sulla reciprocità e sul rispetto.
Carissimo Gianfranco, ti ricorderemo per sempre, TESTIMONE ESEMPLARE DI INCLUSIONE PRATICATA, realizzatasi per l’amicizia vera e sincera che ti hanno donato tante belle persone. Tutti avevano premure e attenzioni nei tuoi confronti, a tutti elargivi uno sguardo appagante, che rifletteva semplicità e autenticità. Hai gettato un seme importante per tutti, insieme e nel tuo ricordo dovremmo coltivarlo giorno per giorno. È il miglior modo per onorare la tua storia davvero speciale, una vera e propria favola dell’inclusione.
Un pensiero affettuoso a tua madre, Maria, che ti ha accompagnato amorevolmente in ogni attimo della tua vita, inverando compiutamente il nostro meraviglioso detto FIGLIO MIO, IATO MIO.
Damiano Rino de Stefano
Montella, 21 ago. 24