E’ NECESSARIO FARE CHIAREZZA! ’ennesimo scivolone della minoranza consente all’Amministrazione Comunale di tranquillizzare i cittadini montellesi e chiarire, con carte alla mano, la questione riguardante la riscossione dei canoni enfiteutici e demaniali di natura enfiteutica. assiamo ai fatti:
- Nel Consiglio Comunale dell’8 Febbraio 2016, prima della discussione sui canoni, con un pretesto non riguardante il dibattito, la minoranza abbandonava il Consiglio nel momento in cui andava discusso l’argomento. La maggioranza, tuttavia, dimostrando disponibilità e serietà, non approvava l’argomento e rinviava la discussione per consentire ai Consiglieri di minoranza di partecipare all’argomento.
- Nel successivo Consiglio Comunale del 22 Marzo 2016, il Sindaco, dopo ampio dibattito e confronto, proponeva alla minoranza di costituire un Comitato Allargato, composto da Consiglieri di maggioranza, di minoranza e rappresentanti delle associazioni di categoria. Nonostante una sospensione, questa proposta, stranamente, non veniva accettata dai
Consiglieri di minoranza.
- Sull’argomento, nel terzo Consiglio del 19 Maggio 2016, i Consiglieri di minoranza accettavano la discussione facendo anche delle proposte riguardanti la suddivisione delle categorie colturali, ma nessuna riguardante il criterio utilizzato per stabilire i canoni. A questo punto, la maggioranza per valutare le proposte rinviava l’argomento.
- Nel Consiglio Comunale del 22 Luglio 2016, dopo due mesi circa dal precedente, la maggioranza presentava i canoni rimodulati per le varie categorie, come anche suggerito dalla minoranza. Pur tuttavia, dopo ampia discussione, la minoranza alla votazione esprimeva voto contrario ad eccezione dell’astensione del consigliere Palmieri.
- Infine, in data 28 Novembre 2016, al voto per l’approvazione del Regolamento di gestione delle procedure di riscossione l’opposizione, anche in questo caso, si defilava ed abbandonava man mano l’aula senza dare nessun contributo per eventuali modifiche.
Il Comunicato dei consiglieri di minoranza dell’11 Maggio 2017 risulta essere inappropriato e fuori luogo in quanto essi avrebbero dovuto partecipare attivamente al processo decisionale anziché votare in modo contrario anche alle loro stesse proposte e poi fuggire. Non corrisponde al vero, dunque, l’affermazione di: “aver svolto il proprio dovere con responsabilità in ogni passaggio consiliare..”
Il canone non è una tassa!, precisa questa Amministrazione.
Si tratta di un ripristino, dovuto e giusto, nel rispetto della vigente Legge n° 1766 del 1927 ss.mm.ii che obbliga gli enti alla riscossione dei canoni per il beneficio della collettività. Le somme riscosse, saranno impiegate per garantire l’equità nel rispetto della restante parte della collettività per realizzare opere che vadano a compensare la perdita del valore dell’area demaniale civica (Art. 24 Legge 1766 del 1927).
Questa Amministrazione, dunque, non batte cassa in maniera inspiegabile, ma ha il dovere morale ed istituzionale di procedere alla riscossione dei canoni per garantire equità e giustizia a favore dell’intera comunità.