Ha chiesto il processo Il piemme, Luigi Iglio per tre persone e due aziende, coinvolte nell'inchiesta sulla morte del cinquantenne di Contrada Raffaele Musto, deceduto sul posto di lavoro il 3 maggio del 2016 a Montella.L'operaio lavorava nel cantiere mobile, in località Baruso, Dovranno perciò comparire di fronte al gup, il prossimo 20 settembre, il datore di lavoro di Musto e la sua azienda, il legale rappresentante della ditta che doveva eseguire gli interventi appaltati dal Comune e la stessa società, e il dirigente comunale e coordinatore in materia di sicurezza dei lavori. Sono accusati di omicidio colposo come
responsabili del servizio di prevenzione e protezione, obbligati a sovrintendere e vigilare sull'osservanza delle prescrizioni da parte di Musto così come previsto nel piano operativo di sicurezza.
Nel mirino dei magistrati è finita, fra le altri cose, il consolidamento o comunque l'armatura del terreno compromesso dalle piogge e gli agenti atmosferici, la presunta assenza del divieto ai lavoratori di avvicinarsi alla parete di attacco interessata da alcuni interventi e la presunta assenza delle necessarie armature di sostegno delle pareti dello scavo.
Il dipendente comunale, per l'accusa, non avrebbe verificato durante i lavori l'applicazione delle misure di sicurezza e l'adeguamento delle caratteristiche del cantiere,.
L'indagine si era avvalsa dei rilievi effettuati dai carabinieri della stazione di Montella, diretti dal luogotenente Stefano Nazzaro, e della relazione redatta dall'ingegnere Alessandro Lima coadiuvato dall'ingegnere Carmine Marinelli, dal geologo Giovanni Auriemma e dal medico legale Elena Picciocchi.
Gli imputati ora proveranno a far valere le proprie ragioni nell'udienza preliminare, dove saranno rappresentati dagli avvocati Tirella Carmela, Nello Pizza, Giuseppe Saccone, Donatello Cimadomo, Paolo Lorusso, Simone Castellano e Paolo Cillis. I parenti della vittima si sono affidati invece al legale Michele D'Agnese.
DA ottopagine