Una banda specializzata in furti di trattori. Il sostituto procuratore presso il tribunale di Avellino, Fabio Massimo Del Mauro, ha chiesto il processo per gli indagati nell'inchiesta su un'associazione che avrebbe eseguito una serie di “colpi” di mezzi agricoli fra Montella e l'hinterland nel 2017. Sono sette le persone che dovranno comparire dinanzi al giudice per le udienze preliminari il prossimo 26 luglio. Si tratta di G.C. e E.C., di 48anni e 49 anni, entrambi di Montella, di A.G. e C.V., di 53 e 34 anni, di Lioni, di F.L., 40 anni, di Giffoni Valle Piana, di L.C., 33 anni, di Battipaglia, e di L.D.C., 46 anni, di Calitri.
fermato un uomo a bordo di un trattore. Così era nata l'attività di intercettazione. Parallelamente sono state ascoltate una serie di persone che hanno messo gli investigatori sulla pista giusta. Per gli inquirenti erano tre gli indagati che commettevano i furti. Sceglievano strade di campagna poco trafficate per allontanarsi senza dare nell'occhio, spesso proprio a bordo dei trattori rubati. Prendevano di mira aziende agricole sprovviste di sistemi di videosorveglianza.
Come quella volta, a maggio del 2017, quando G.C. e la moglie E.C., con la complicità di F.B., avrebbero derubato un trattore, del valore di 15mila euro, da un'azienda di Montemarano. In un'altra occasione marito e moglie avrebbero portato via un escavatore da un' attività di Montella.
A.G., C.V., .L.C e L.D.C., è invece contestata la ricettazione perché avrebbero acquistato e in alcuni casi poi rivenduto diversi mezzi rubati dagli altri indagati. A condurre l'indagine la stazione di Montella, agli ordini del luogotenente Stefano Nazzaro. I militari avevano ricostruito, attraverso intercettazioni e interrogatori, le modalità di azione degli indagati. Erano poi seguiti degli appostamenti che sono andati a comporre il castello di accuse che ora toccherà alle difese (avvocati Paola Rotonda, Claudio Frongillo,Giovanni Battista De Simone, Rolando Iorio, Gerardo Castellano,Vincenzo Corazzelli e Bianca De Concilio) smontare in aula. A partire proprio dall'udienza preliminare di luglio quando il gup dovrà decidere se spedire gli indagati a processo.
I carabinieri erano riusciti a recuperare quattro trattori, un escavatore e altri oggetti come frese, motoseghe e trapani, per un valore complessivo di circa 150mila euro. Un risultato lodato dal comandante provinciale dell'Arma, il colonnello Massimo Cagnazzo, che si era complimentato con il «grande lavoro investigativo svolto da una piccola realtà come la stazione di Montella». La refurtiva era stata restituita ai proprietari e in parte donata a un ente di beneficenza così come disposto dal capo della Procura avellinese, Rosario Cantelmo.