Di Totoruccio Fierro su Lunedì, 13 Febbraio 2023
Categoria: Vario

Forcone V° episodio di Totoruccio Fierro

Ritornando dalla visita al Saggio morente, Forcone si era convinto di essere vittima di un bieco fatalismo, che lo spingeva con veemenza tra le braccia di una rassegnazione supina ai colpi del destino!

Con tale animo cupo si incamminò verso casa, mentre nell'imbrunire, guardando in alto vide il cielo che si costellava, si punteggiava delle prime, incerte e pallide stelle!
" IL CIELO STELLATO SOPRA DI NOI, LA LEGGE MORALE DENTRO DI NOI! "
Si domandava chi avesse mai scritto tale epitaffio e che cosa volesse significare...
Fece spallucce e con risolutezza spinse i passi in avanti!
Passò davanti al Cimitero quando oramai le ombre della sera erano scivolate su tutte le cose!
Guardò attraverso il cancello ed assistette ad uno spettacolo curioso, inopinato, sconcertante : decine di fiammelle azzurrognole si libravano, ondeggiando dalle tombe!
Erano i fuochi fatui?
Attratto da tali sorgenti luminose che regalavano al luogo un aspetto meno lugubre e funereo, in modo risoluto, spinse il cancello arrugginito, che cigolò e gemette, e si diresse verso la tomba della sua povera Madre!

Fu costei, anzitempo, una vedova bianca, perchè il marito, furfante di tre cotte, era emigrato negli States in cerca di fortuna, senza dare più notizie di sè, nè segni di vita!
Correvano voci, molto accreditate, che il lestofante, più che parlare l'italoamericano, faceva cantare il suo mitra!
Forcone si inginocchiò per alcuni minuti : pregò devotamente, cercando di stabilire
con la defunta un filo diretto, un rapporto contemplativo!
Allora, ebbe come una folgore improvvisa, un'idea chiara e distinta (alla Cartesio !) sulle azioni che avrebbe dovuto intraprendere per conseguire la sua rivalsa, la sua rivincita, la sua giusta vendetta!
Era stata la Madre ad alluminargli la mente? Boh! In tutta sincerità non sono in grado di dare certezze assolute!
Allora, si alzò di scatto e velocemente filò verso l'uscita con la viva speranza che il Camposantaro non avesse chiuso il cancello,lasciandolo vivo tra i...morti! Ma, non lo fermò più nessuno!
Intanto, nella medesima serata, si era riunita all' osteria del Paese (frequentata un giorno sì e un giorno sempre) la solita accozzaglia, l'identica combutta, costituita dal Pretore, l'Avvocato, altri legulei di infimo ordine, il Cancelliere,
il Sindaco e l'usciere nullafacente!
Una consorteria di Vitelloni, oziosa ed indolente, dedita ai bagordi, ai banchetti, alla crapula smodata e senza alcun limite!

Dopo aver cenato lautamente, passarono al gioco del "Tuocco", obbedendo al vecchio aforisma che declamava :
" Bevi il bicchiere ch'è pieno, riempi il bicchiere ch'è vuoto, non lo lasciar mai pieno e non lo lasciar mai vuoto! "
Auspicavano, con perfetta convinzione, che tale detto acquisisse vigore di Legge, regolarmente approvata dal Parlamento!
[Verso le prime ore della notte, il nostro redivivo Azzeccagarbugli si inoltrò verso casa, mezzo ubriaco ( togliere il "mezzo" !), trascinandosi la gamba zoppa e, dopo vari ed inutili tentativi, riuscì ad infilare la chiave nel "buco" della serratura!
Egli, l'unico erede di una famiglia gentilizia, abitava in una magione signorile al centro del Paese, edificata alcuni secoli prima in stile gotico autentico, con due Cariatidi, sostenenti il lungo balcone centrale, mentre sul lato destro del portone, per simboleggiare la qualità e il potere dinastico della famiglia, faceva bella mostra di sè, come stemma araldico e scolpito in p

ietra, un enorme obice ( tra cannone e mortaio ), dritto come un fuso, in atto di vomitare su ipotetiche truppe nemiche, le due grosse
" palle " di ferro che lo sorreggevano ai due lati della sua base!
Egli odiava la casa, ma aveva una cura particolare, maniacale per il giardino che si stendeva per circa due tomoli alle spalle della stessa.
Per metà coltivato all'italiana e per metà all'inglese, offriva uno spettacolo estetico sbalorditivo :
statue, patii, fontane, pergolati, vialetti, siepi di bosso...!
Lo curava, con sapiente dedizione, un affidato e anziano inserviente, al quale, sordo com' era, bisognava parlare a gesti!
In un angolo del giardino, in uno spazio con cuccia, era padrone il cane ( un Alano esagerato ), ispiratore inconsapevole di questo insulso e visionario racconto!
Perchè l'intrigante avvocato odiava la sua casa?
Bisogna, allora, sapere che all'età di sedici anni, bel giovane aperto alla vita, mentre scendeva la " pericolosa" scalinata ( già affrontata in modo "alpinistico" da Forcone ),
inciampò sul primo scalino e,"come corpo morto cade " ruzzolò all'ingiù rovinosamente e atterrò al termine della stessa che, oramai, era tutto " "scatastato", tutto "spetazzato"!
Corsa velocissima all' Ospedale più vicino!
Tra i chirurghi in servizio c' era il dottor Ombrone, che, cinico qual era, non si affidava ai dettami della scienza di Esculapio, ma, da praticone impenitente andava a tentoni e obbediva al detto : "Benerico e benericamo, cchiù picca simo e cchiù meglio stamo!"
A ragione della turnazione, il povero e sfortunato ragazzo capitò proprio nelle sue grinfie! Intervenne prontamente:
cuci qui, cuci là, tira, strappa, allunga, taglia, accorcia, lega, punti qui e punti là...
Insomma, al termine del prolungato Intervento, guardò estasiato il prodotto del suo operato : aveva creato il cugino di Frankenstein!
Fu brutto per tutta la vita :
calvo, occhi strabici e strabuzzanti, zoppo, magro come un "carpino", ma anche dai costumi spregevoli:
sciatto, crapulone, infigardo, iroso, bugiardo, insomma, un ineffabile cialtrone!
Tutte le donne del Paese, anche le più brutte e laide, lo avevano cancellato dai loro pensieri!
Dobbiamo aggiungere che non volle, con fredda e losca determinazione, mai più ristrutturare la "scala" assassina, nella bieca speranza che potesse mietere altre vittime!
Si laureò in Legge, non senza aver seminato scompigli e fuggi, fuggi degli studenti e i docenti, quando attraversava i corridoi e le aule dell' Università!
Ottenne il voto minimo all' esame finale, perchè gli esaminatori, pur di sbarazzarsi in fretta delle sue sembianze raccapriccianti, gli concedevano il 18 "estetico"!
Consapevole del suo stato, quando di notte doveva girare un angolo di strada del Paese, fischiettava sonoramente per avvertire della sua presenza ai malcapitati che improvvisamente incontrava!
E ciò per riguardarli da eventuali attacchi cardiaci e ictus cerebrali! Rubacchiava,
per i consigli legali, a destra e a manca: sentenze, disposizioni, giudizi, arringhe, filippiche di colleghi e principi del foro durante la celebrazione dei processi!
Rileggeva con avidità spasmodica e frenetica quelle cause che trattavano di omicidi, strangolamenti, femminicidi, spargimenti di sangue, assassinii di massa, delitti d'onore ( teneva conservato in un cassetto il ritratto di Hitler! )...
A proposito del delitto d'onore, aveva quasi imparato a memoria quello di Lapio : un giovane medico fu imputato, perchè nella prima notte di nozze, in un albergo di Napoli, tagliò la gola alla moglie dormiente, perchè non l'aveva trovata illibata : scena granguignolesca!

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