IL PARADISO PARALLELO ( Mi scuso per la lunghezza del racconto, ma il fantasioso argomento trattato mi ha preso letteralmente la mano ). L' altra sera è venuto a trovarmi Arturo, un amico fedele ed affettuoso. Insieme abbiamo frequentato le classi della Scuola Elementare e della Media ed abbiamo trascorsi giorni e momenti felici e spensierati della nostra infanzia e adolescenza. Da giovane, esercitò, poi, anche l'interesse per l'apprendimento di uno strumento musicale a corde : il Maestro, cui l' affidò il padre, viste le sue dita "corce"(sic!), cioè corte, gli consigliò il Bengio (Banjo)! Proseguì, poi, con convinzione filosofica ed escatologica, a formulare congetture ed ipotesi strane, bizzarre e singolari : egli non desiderava assolutamente che la sua anima andasse nel Regno Celeste!Si poneva il problema di come avrebbe trascorse le intere giornate in quel posto, girovagando a piedi nudi sulle nuvole, senza la mia compagnia ( meno male!), senza la presenza di donne, senza discoteche, cinema, bar, ristoranti, senza poter bere birre, vino, senza poter giocare a poker e tressette, senza poter bere latte, in assenza di erbe e pascoli per i bovini, insomma in assenza di tutti quei beni che rendono la vita degna di essere vissuta!Cinicamente, era più che convinto che il Paradiso così strutturato, più che un premio, un' adeguata ricompensa riservati a coloro che avevano condotto una esistenza da "giusti", costituiva, invece, per lui una smaccata pena, una punizione, un castigo esemplare!Allora, perplesso, gli chiesi dove volesse che la sua anima trovasse posto!
Ci siamo accomodati vicino al camino, dove dalla legna, tra insistenti crepitii e scoppiettii, si alzavano sinuose lingue di fuoco di colore giallastro e rosso scarlatto.
Esse, simulacro di vita, sembravano, con accanita ostinazione, voler convincerci che stavano facendo l'impossibile per sconfiggere il freddo intenso dell' ambiente!
Dopo l'adempimento dell' obbligo scolastico, le nostre vie si sono divise, senza peraltro farci mai perdere di vista.
Egli, infatti, seguì con profitto l' attività commerciale del padre.
Preferiva, tra l'altro, le letture di carattere filosofico, che, come è noto, aiutano a trovare le risposte alle domande fondamentali dell' umana esistenza, favorendo lo sviluppo del pensiero autonomo, critico e riflessivo.
Nonostante il suo impegno, la sua determinata applicazione, la sua volontà, l' apprendimento si rilevò ben presto un amaro e clamoroso fallimento!
Appese il Bengio al chiodo e si promise che mai nessuno avrebbe pizzicato le sue corde!
A causa di questa sua sfrenata passione, nel Paese gli fu tosto affibbiato il soprannome di "Amico Fritz", mutuandolo dall' omonima Opera del Mascagni!
Ma adesso veniamo a noi...
Appena seduti, mi accorsi che Arturo era agitato, contrito, sofferente, rabbuiato!
Gli chiesi, allora, quale fosse il motivo del suo turbamento ed egli mi confidò che la notte precedente si era girato e rigirato decine di volte nel letto, senza riuscire a prendere sonno!
Non aveva smesso di pensare e riflettere sul destino che sarebbe toccato alla sua anima dopo la sua dipartita!
Aveva sempre vissuto con rettitudine ed onestà, non aveva mai recato nocumento a chicchessia e quindi secondo i dettami e i principi della Religione cattolica.
cristiana, la sua anima era destinata ad andare di filato a far compagnia ai Beati in Paradiso!
Sostenne, continuando, che non desiderava neppure che la sua anima fosse collocata nel Purgatorio, tra " color che son sospesi ", dove non si è nè carne e nè pesce e dove poteva essere messo in una delle sette Cornici, lì previste, perchè lui non era un...quadro!Meno che mai, ovviamente, voleva che essa fosse scaraventata nel Regno degli Inferi, dove una moltitudine di Diavoli assatanati ti picchiano da orbi tutti i giorni con pesanti randellate, mazzate, legnate, dove rischi di essere immerso eternamente nel fango, nel ghiaccio, nello sterco e dove ti aspetta con impazienza Lucifero, orrida e pelosa creatura con tre facce, tre bocche e tre paia d'ali...!E, allora?Seguitemi nella narrazione...
Il volto di Arturo diventò di botto serio, autorevole e sorridente.Con sussiego e sicumera, mi confidò che era certo, più che convinto, che esisteva un Paradiso Parallelo, che smaterializzato, era in perfetta prosecuzione, senza soluzione di continuità, con quello Terreno e che il Divino Poeta non aveva volutamente nè descritto e nè reso noto, perchè era destinato ai Santi, ai grandi personaggi della storia che si erano contraddistinti nei vari rami della Scienza, i Capitani d'industria, i magnati, i Paperon dei Paperoni, che avevano sempre fatto opere di bene, aiutato i deboli ; gli eroi, i martiri della fede ; insomma tutti i più che buoni avevano trovato posto in questo Quarto Regno!
In questo luogo, secondo la legge del contrappasso dantesco, avrebbe beneficiato di premi ed elargizioni, come ricompense per le afflizioni patite sulla Terra!Per la qual cosa, poteva giocare sempre a carte, vincere sempre a poker, tressette, burraco, al Totocalcio, al Superenalotto, alla Lotterà Italia di Capodanno ; avrebbe bevuto, a gratis, cassette di birra Cerveza, vini dei migliori vitigni italiani, farsi il bagno nel latte, alleviato le pene d'amore sofferte in compagnia delle dive del cinema, ecc, ecc...
Ed, infine, avrebbe finalmente suonato con maestria e perizia il Bengio, con assoli entusiasmanti, commoventi e strappaapplausi nell' Orchestra Celestiale, diretta dai più grandi compositori, eseguendo l'intermezzo de "L' Amico Fritz" di Pietro Mascagni!