Di Roberta Bruno su Lunedì, 09 Marzo 2020
Categoria: Arte e cultura

Villa Elena - De Marco : Storia di solidarietà . dal " Il quotidiano del sud - di Roberta Bruno

Mentre si va alla conclusione del secondo mandato del consiglio di amministrazione dell’Ente di Montella - 
Il fatto
In vista della conclusione del secondo mandato del consiglio di amministrazione dell’Ente “Elena e Celestino De Marco”. Il consiglio, il cui mandato dura quattro anni, consta di cinque membri, di cui due vengono scelti dall’amministrazione comunale, due dalla regione e uno dagli ospiti della struttura. La presidente uscente, Annamaria Mele, rilascia un’intervista al Il Quotidiano del Sud, illustrando il lavoro svolto negli 8 anni della sua presidenza.
«Mi ritengo soddisfatta per tutti i lavori realizzati in questi anni» afferma la presidente.
«Sin dall'inizio del mio mandato mi ero posta l'obiettivo di dare splendore al parco. Ed infatti, con la pavimentazione del piazzale ed il restauro delle statue in bronzo, ho voluto lasciare un segno tangibile dell'amministrazione da me presieduta. Intendo ringraziare i consiglieri Michelina Pennucci, Giovanni Delli Bovi e Diego Romaniello che hanno condiviso i miei obiettivi, e in particolare il vice-presidente Tonino Cianciulli, che con discrezione ha seguito e vegliato su tutti i lavori di rimessa a nuovo».

La storia
Villa Elena, splendido edificio in stile liberty, venne costruito tra la fine del ‘800 e i primi anni del ‘900 su progetto dell’architetto del luogo Antonio Moscariello, per volere del facoltoso Celestino De Marco, un montellese che nel 1866 si era imbarcato per gli Stati Uniti, seguendo l’ondata migratoria dell’epoca, dove fece fortuna grazie alla sua collaborazione – qualcuno insinua - con la nascente criminalità organizzata della Little Italy.
Una volta rientrato a Montella volle costruire una villa che potesse competere in magnificenza con le dimore signorili del tempo, che titolò Elena, in omaggio alla giovane moglie Elena O’ Connor, conosciuta in America.
Fu proprio quest’ultima, dopo la morte di Celestino, a disporre per testamento che i suoi beni «…servissero a creare un’opera di beneficienza, intitolata a nome di essa Signora Elena O’ Connor ed al nome del marito Celestino De Marco, a favore delle persone povere di Montella incapaci al lavoro per vecchiaia e malattia, da alloggiare nella villa di proprietà di essa Signora O’ Connor sita in detto Comune», nominando suo esecutore testamentario l’amico montellese prof. Michele Cianciulli.
(Così testualmente si legge nell’atto costitutivo della fondazione “Casa di riposo Elena e Celestino De Marco”, redatto il 29 luglio 1966 in Roma).
La fondazione, con Decreto della Giunta Regione Campania N. 839 dell’11.09.2014, venne poi trasformata in Azienda Pubblica di Servizi alla Persona “Casa di Riposo Elena e Celestino De Marco”, ente senza scopo di lucro che opera nel campo dell’assistenza, occupandosi del soddisfacimento delle esigenze degli ospiti della casa, dei servizi e della tutela del patrimonio ad esso annesso.

Lavori svolti

Negli ultimi anni sono stati svolti importanti lavori sia di mantenimento del parco, della Villa e della casa di riposo, sia di recupero e salvaguardia dei beni a lungo trascurati.
Dall’insediamento del consiglio, anno 2012, sono stati infatti avviati importanti lavori di adeguamento di tipo strutturale e igienico-sanitario della casa di riposo per gli anziani. Inoltre, per quanto riguarda il parco, sono stati asfaltati i viali, costituiti vialetti e muretti, ed è stata adeguata l’illuminazione nel parco.
Nel 2016 è stato rifatto il manto del campetto polivalente con erbetta sintetica.
Nel 2017, dopo le indagini visive, è stato fatto un intervento di messa in sicurezza degli alberi ad alto fusto.
Nel 2018 è stato eliminato l’asfalto e ripavimentato il piazzale principale, con un risultato estetico notevole che ha valorizzato l’ingresso della villa.
Nel 2019 è stato avviato il primo restauro delle statue in bronzo, sia quelle dei leoni, un tempo appartenenti a Villa Trevisani e che poste a guardia dell’ingresso di Villa Elena e sia quella del SS. Salvatore, fatta erigere da Celestino De Marco poiché molto devoto, posta oggi nel viale principale. In particolare, le statue, risalenti alla fine dell’800, che versavano in stato di degrado poiché usurate dal tempo e dagli agenti atmosferici, rischiavano di perdersi completamente.
Proprio la settimana scorsa si è conclusa finalmente la vicenda degli alberi ad alto fusto pericolanti. Sono stati potati i 12 alberi a rischio, individuati dale indagini visive e strumentali avviate in seguito alla caduta di una cima di un albero nello scorso novembre.
Le indagini strumentali, così come il restauro e il recupero delle statue o il taglio e la cura del patrimonio boschivo, sono tutte opere realizzate per la prima volta. Trascurarle ancora avrebbe significato compromettere un bene di non solo valore estetico, ma umano, poiché, come si intuisce dalle parole della presidente Mele, la villa con il suo parco
rimane il punto di ritrovo centrale e di svago sportivo per bambini, giovani, famiglie ed anziani. Svolge in sostanza la funzione tipica di “villa comunale” di cui il paese è sprovvisto.

La polemica

Il 13 luglio del 2019 sul mattino veniva pubblicato un articolo di Giulio D’Andrea, che rilanciava la polemica aperta da Raffaele Cianciulli, nipote di quel Michele Cianciulli che aveva istituito la casa di riposo secondo il volere di Elena O’ Connor, che oggi vive ad Avellino.
«l’identità di Villa De Marco è stata tradita negli anni» affermava Cianciulli «Da casa di riposo per anziani è diventata un parco pubblico». Sarebbe, dal punto di vista del Cianciulli, proprio il brulichio di bambini e ragazzi a disturbare la quiete dei residenti, non rispettando in questo modo «né le volontà testamentarie né gli anziani».
L’articolo concludeva con la richiesta di intervento dell’amministrazione Buonopane, affinché si ripristinasse la «vocazione originaria di quell’edificio e lo spirito della fondazione», limitandone probabilmente la fruizione ai soli ospiti della Casa.
Pronta è stata la riposta della presidente Mele, che ha replicato mettendo in luce gli obbiettivi dell’Ente e l’operato dell’amministrazione, ossia la crescita del benessere personale, relazionale e sociale degli individui di entrambi i sessi, attraverso il prevalente svolgimento di servizi di tipo residenziale a favore di anziani autosufficienti.
«L'obiettivo è quello di puntare al soddisfacimento delle esigenze di ogni ospite anche attraverso il coinvolgimento e l’integrazione con la comunità» rispondeva Mele.
«Ecco perché, tra l’altro, l’intero parco verde è aperto al pubblico in forza di una convenzione con il comune di Montella che assicura il giusto equilibrio tra le esigenze di entrambe le parti.
Con l’apertura del parco, gli ospiti della Casa di Riposo hanno la possibilità di interagire con persone di ogni età e ciò non crea disturbo, anzi li motiva ad uscire nonché ad assistere alle attività sportive e ludiche che vengono praticate, e ad oggi non risultano lamentele da parte degli ospiti».

conclusione

Una nota di merito va al lavoro diligente dell’amministrazione uscente, la quale ha saputo tenere gli interessi personali e politici lontano dall’ambiente della Villa De Marco.
«Non abbiamo mai richiesto finanziamenti pubblici, tutti i lavori, anche i più onerosi, sono stati sbloccati e messi in atto gestendo e mettendo a frutto, in maniera avveduta e responsabile, le risorse dell’Ente. Ogni membro ha portato il proprio contributo con professionalità e utilizzando la propria competenza. Il taglio boschivo delle proprietà dell’ente, per cui abbiamo avviato un iter burocraticamente lungo e complesso, è un esempio calzante».
In quei boschi, infatti, venivano perpetrati continui furti di legname, certamente favoriti dalla mancata cura delle proprietà. Ottenere le autorizzazioni necessarie per tagliare e vendere il legname non è stato semplice, ma, infine, l’amministrazione è riuscita a trasformare il ricavato in risorse da reinvestire all’interno della Villa.
«L’appello che rivolgo a chi verrà dopo di noi è di proseguire nella gestione attenta ed oculata del patrimonio e delle risorse, affinché ogni risparmio si trasformi in guadagno».
«Oggi la Villa Elena, il Parco e la residenza per gli anziani rappresentano un fiore all'occhiello non solo di Montella ma di tutta la provincia, mi auguro che si continuerà in questa direzione, nell'interesse degli anziani ospiti e della comunità montellese» conclude la presidente.

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