SALZA - Il vino protagonista indiscusso del convegno multidisciplinare tenutosi nel centro storico di Salza, presso il palazzo Imperiale D’Afflitto del XVIII sec, recentemente recuperato, nell’ambito della rassegna “Salza rock and more”. Gli ospiti hanno declinato l’argomento ognuno secondo la propria ersonale passione e formazione professionale, incuriosendo e allietando gli ospiti presenti in sala e dando vita ad un dialogo vario e interessante. Dopo i saluti e i ringraziamenti del sindaco di Salza Irpina Luigi Cella, che ha ricordato come anche la politica si stia muovendo, finalmente, per accendere i riflettori sul territorio irpino nelle sue peculiarità, il dibattito è stato condotto sul terreno della tradizione e delle curiosità in un abile excursus
Il terzo ospite, Graziella Di Grezia, medico radiologo, ha affrontato con estrema chiarezza il rapporto tra vino e salute. Titolo della sua presentazione “il buono, il brutto e il cattivo”, riferimento alla gamma completa degli effetti del vino sull’uomo a seconda della quantità e dell’uso che si fa di questa inebriante bevanda. Dopo una prima parte “scientifica”, il dibattito ha preso una piega più culturale con la partecipazione dell’ex presidente della comunità Montana Terminio Cervialto, Nicola Di Iorio, storico dell’aglianico e autore del libro “Rosso dalla Terra”. L’autore, anche sommelier, ha raccontato la storia della nostra terra e delle nostre viti, ha narrato dei conflitti accesi con i popoli confinanti, tra aneddoti e curiosità.
È importante
E’ stato, poi, il professore Alessandro Di Napoli, curatore della ricchissima antologia “Vino, Eros e Poesia. Da Omero ai giorni nostri”, a incantare il pubblico con la lettura di magnifiche poesie sul vino tratte dall’antologia. Spesso si tende a dimenticare come il vino sia stato fonte d’ispirazione di tanti artisti e poeti, maledetti o meno, e che abbia accompagnato e cullato menti epensatori, amori e passioni dell’intera umanità. Ma, come ricorda il saggio professore, l’aurea mediocritas deve essere sempre presente: come nei simposi dell’antica Grecia era imposta una regola nel bere, che andava rispettata in modo tale da poter discutere con scioltezza ma lucidità dei grandi temi eletti, allo stesso modo le grandi opere letterarie sono figlie della moderazione; la smoderatezza, invece, non ha mai creato nulla di bello.
Ad accompagnare il convegno ladegustazione dei vini locali, gentilmente offerti dalla cantina Di Meo e la mostra dedicata alle opere in olio su tela dell’artista Alessandro Follo.