MONTELLA – C’era una volta un bambino che partiva da Montella, con in valigia due pantaloni e un sogno grande così. Credeva, come tanti, che in America le strade fossero lastricate d’oro. Invece ha trovato il parquet: quello delle palestre, delle sfide impossibili, delle vittorie che si conquistano col sudore e con il cuore. Oggi quel bambino è diventato una leggenda vivente: Geno Auriemma, al secolo Luigino, originario della nostra Montella, è l’allenatore più vincente nella storia del college basket femminile statunitense.
Dodici. Tanti sono i titoli NCAA conquistati alla guida dell’Università del Connecticut (UConn), l’ultimo appena pochi giorni fa, dominando in finale contro South Carolina. Un trionfo che non è più solo sportivo, ma simbolico: Geno non allena solo squadre, cambia il gioco. Un game changer, come lo chiamano in America. Eppure, lui resta quello di sempre: un montellese verace, legato alle sue radici, al dialetto, alla semplicità delle cose fatte bene.
Lo ritroviamo così, una di quelle rare volte in cui torna a Montella. È estate, l’aria è fresca anche quando il sole picchia, come solo qui succede. In piazza, sotto l’ombra di un grande cedro, due o tre cronisti lo aspettano. Lui arriva rilassato, maniche di camicia, una risata pronta e quel modo di parlare che mischia inglese, napoletano e cuore.
Alla domanda di rito – qual è il segreto del suo successo – si prende un momento. Ci pensa, la fronte si acciglia, poi arriva la risposta, semplice come la sua filosofia:
“Well, you know… è che nui amma véncere sempre, tutt’cose. Inzomm, nui amma fa’ comm’ ‘a Juventus.”
Tradotto: non si scende mai in campo per partecipare, si scende per vincere. Sempre.
Ma dietro quel sorriso e quelle battute, c’è una disciplina feroce. Un’altra delle sue frasi-mantra lo racconta meglio di mille statistiche:
“Bisogna fare le cose in maniera che non possano essere fatte meglio.”
È questa la sua filosofia, il suo metodo, il suo segreto. Ed è anche un insegnamento che da Montella ha portato in giro per il mondo: fare le cose bene, sempre, con passione, con serietà, senza mai accontentarsi.
Geno Auriemma è diventato un’icona negli Stati Uniti, una figura di riferimento per generazioni di atlete e allenatori. Ma per noi, resta “Luigino ‘o paisà”, l’uomo che non ha mai dimenticato da dove viene. Un figlio dell’Irpinia che, ovunque vada, porta un pezzo di Montella con sé.
E oggi, mentre il mondo dello sport lo celebra, noi ci stringiamo a lui con l’orgoglio di chi sa che quel successo – fatto di fatica, di visione, di talento – è anche un po’ nostro. Perché dietro ogni grande storia americana, spesso, c’è un piccolo paese italiano. E in questa, c’è Montella.
V.S. montella.eu
Commenti offerti da CComment