proverbi
-
Proverbi Montellesi da ascoltare
PROVERBI DI MONTELLA
1) Addo 100 alli cantano no face mai iuorno.
Dove comandano in più di uno non si risolve mai niente.
2) Acina acina si face la macina.
A poco poco si crea una bella quantità.
3) Chi tratta lo zuoppo m’bara a zuppicà.
Chi frequenta persone sbagliate sbaglia anch egli.
4) Chi tene male capo addà tene buono pere.
A chi mancano delle qualità deve avere altre qualità per riuscire in qualcosa.
5) Ciento cappotti accirono lo ciuccio.
Un carico di responsabilità eccessivo provoca una brutta fine.
6) Li sordi re lo l’usuraro se re mangia lo sciampagnone.
I risparmi del tirchio li consumerà di sicuro uno spendaccione.
7) Lo paccio fue la casa resta.
Il pazzo può anche andare via ma la casa resta sempre la.
8) Lo sazio no crere a lo riuno.
Chi ha tanto non crede a chi non ha niente.
9) Re pignate olleno a cul al’aria
Le cose succedono al contrario. (Perché solitamente la pignata si prendere con il manico).
10) Mentre lo merico storea lo malato se ne more.
Mentre il medico studia il malato nel frattempo se ne muore.
11) Viestiti ceppone ca pari Barone.
Anche un ceppo vestito elegantemente sembra un barone.
12) Chi ole vai e chi non bole manna.
Chi vuole la certezza che una faccenda sia conclusa allora la fa di persona altrimenta delega qualcun altro.
13) Meglio na ota a russi che ciento a colorì.
E meglio dire una cosa direttamente, subito e una volta sola e cento volte a vuoto.
14) Ra cavallo re carrozza a ballanzina.
Da che si è ricchi per nulla si può cadere in miseria.
15) Chi tene taccole face scarfogli.
Chi tiene cose grandi può ridursi a farle diventare piccole.
16) Stipa lo milo pe quanno ti vene la sete.
Quando una persona ti fa una scortesia vendicati al momento opportuno.
17) Li ciucci sciarrano e li varrili ne vanno pe sotta.
I grandi( i politici) litigano e le persone comuni ne pagano le pene.
18) Mele mocca e curtiello mmano.
Dolce con la bocca ( nel parlare) però cattivi nell'animo.
19) Ro pane mocca a chi non tiene li rienti.
Non saper far beneficio di cio che si possiede.
20) Lo ritto re l’ antici non fallisce mai
I detti degli antenati sono sempre validi.
21) Si L’ aucieddri cuniscievano lo grano a la puglia non si mitia.
Se tutti venivano a conoscenza di dove stava la roba buona questa finiva subito
22) O lascito, o pascito o male coscienza.
Coloro che hanno una buona posizione economica e non hanno mai lavorato il perché è questo: o l’ ha ereditato o a evaso o ha rubato.
23) Se simmini spini no puoi accoglie rose.
Quello che semini raccogli.
24) Lo figlio muto la mamma lo capisce.
Le mamme non hanno bisogno della parola per comprendere i propri figli.
25) Chi chiange fotte a chi rire.
Di solito coloro che si lamentano sempre sono coloro che stanno meglio di quelli che ridono e non si lamentano mai.
26) La scusa le ro mane paatore rice cheglie morta la mogliera.
Se uno non vuole pagare trova qualsiasi scusa.
27) Lo puorco e lo mio e l’ acciro pè la cora.
Quando una cosa è mia posso trattarla come voglio.
28) Chi tiene la faccia si marita sennò resta vacchia zita.
Chi è intraprendente riesce sempre nella vita.
29) Pierdi li vuoi e vai trovanno le corne.
Abbandoni le cose importanti per andare a cercare le cose di poca importanza.
30) Uno puzza lato fete.
Entrambi hanno grandi difetti.
31) Li fatti re la pignata re sape la cocchiara.
Dei fatti che succedono in una casa ne sono a vera conoscenza solo i componenti.
32) Lo abbo coglie e la iastema no.
Non giudicare gli avvenimenti degli altri male perché potresti trovarti anche tu coinvolto in una situazione analoga.
33) È meglio no male matino ca no male vicino.
È meglio una brutta giornata che un vicino di casa cattivo.
34) Chi lassa la via vecchia pe la nova sape che lassa e non sape che trova.
Lasciare tutto cio di cui si è certi per qualcosa di ignoto.
35) Senza sordi non si canta messa.
Senza soldi non si può concludere niente.
36) A lavà a capo a lo ciuccio ngi pierdi ro sapone.
Inutile cercare di far comprendere dei concetti a un ingorante perché è solo una perdita di tempo e di fiato.
37) Lo sazio no crere a lo riuno.
Chi ha tanto non crede a chi non ha nulla.
38) Chi no fabbreca e non marita o munno non o sape mica.
Se nella tua vita non hai ne costruito e ne contratto matrimonio non sai niente della vita.
39) Tre so li potieni : lo papa lo re e chi non tiene niente.
Tre sono i potenti: il papa il re e chi non ha niente da perdere.
40) Lo re comanda, lo papa suggerisce e lo popolo patisce.
Il re comanda Il papa anche e il popolo ne soffre.
41) Pe lo gnorante ngiara fa lo patto.
Le persone ignoranti devono essere assecondate.
42) È meglio fatià pe chi non ti paa ca chiacchiarà pe chi non ti capisce.
È meglio fare qualcosa senza ricevere niente in cambio che parlare con le persone ignoranti.
43) Te ro dico a te compare e te la pigli come ti pare.
Io te lo dico in modo diretto e chiaro poi se a te a decidere cosa farne dei miei consigli.
44) Si si incudine statti si si martiello vatti.
Quando devi subire subisci quando devi prendere le redini in mano prendile.
45) La atta che è ngarnata a lo lucigno non se ne fotte ca si coce l’ogna.
Se sei abituato a fare una cosa anche non giusta non te ne importi delle conseguenze.
46) Chi nasce quadro non more tunno.
Chi è nato in un certo modo resta cosi fino alla fine.
47) Mittiti pe chi è meglio re te e fangi re spese.
E meglio frequentare persone da cui puoi apprendere anche se questo implica una spesa.
48) Male non fa, paura non avè.
Se non fai del male non potrai ricevere brutte conseguenze.
49) Chi rice li fatti suoi alla chiazza chi se ne rire e chi se ne strazza.
Inutile dire a tutti i propri fatti perché c è chi ci ride sopra e chi ne approfitta.
50) Abito non fa monaco chiereca non fa preote.
L’abito non fa il monaco .L’ apparenza inganna.
51.Signò fammi stà pe ne signora se non la saccio servì signò falla morì.
Io faccio di tutto per accontentarla ma se lei non è soddisfatta allora è meglio che muore.
52) Chi non tene figli ni pe fuoco ni pe consigli.
Meglio non chiedere consigli a chi non ha cresciuto bambini.
53) Fatti li fatti tuoi e biri chi te re face fa.
Anche se ti fai i fatti tuoi vieni sempre infastidito.
54) La atta pè ghi re pressa facette li figli cecati.
Le cose non si fanno in fretta ma con calma perché rischi di non concludere niente di buono.
55) La atta chi no pote si mena a rancecà.
La disperazione porta a compiere gesti estremi.
56) Sparti ricchezza arreventa povertà.
Anche una grande ricchezza se viene divisa diventa poca roba.
57) Quero ca la atta ulia nsuonno li ia.
Avvolte sogni quello che desideri.
58) Pe lo zuoppo non ghi a corre e pe lo cacai uso non ghi a cantà.
Non metterti in competizione con chi credi inferiore a te.