La Scarpiera è un mobile oggi assai noto e presente pressoché in tutte le abitazioni. Ai tempi della mia lontana infanzia, negli anni 1940/50, questo tipo di arredo era assente e totalmente sconosciuto per il semplice fatto che, in quel periodo, il numero di scarpe di cui ciascuno disponeva era assai ridotto. In quegli anni possedevo solo tre tipi di calzature, fabbricate in forma artigianale e con l’uso esclusivo di pellami e di suole pesanti, così da poter durare a lungo ed essere sostituite solo quando non più riparabili o tramandabili ad altro fratello o parente prossimo.
Il primo tipo – da tenere per tutta la primavera - era costituito da un paio di scarpe ordinarie, “basse”, per intendersi, quelle che si allacciavano con l’uso di stringhe corte. Il secondo, un paio di sandali, detti “ad occhietto”, “sforati” e aperti sul dorso per mantenere fresco il piede durante il caldo estivo e che si bloccavano con una fibbia laterale.
Il terzo ed ultimo tipo, per l’inverno, era un paio di scarponi, con la tomaia alta e le