Su “quel tratto del fiume Calore che vira a settentrione “in co del ponte presso a Benevento” soffici nubi candide, provenienti dal Mare-Monti Lattari, ammantano alcune cime e i crinali minori che circondano le piane intramontane del magico territorio corrugato di Montella. Vista d'insieme con il crinale dell'ACCELLICA svettante all'orizzonte : - A centro il MONTE SOVERO, il SS SALVATORE-MAOTE - CASTAGNE DEI PRETI con a W la Valle del FIUME CALORE proveniente dalle sorgenti maggiori del Rajo delle Ferriere e che s'immette nella PIANA alluvionale-paleolacustre di MONTELLA e lambisce , in primo piano, sia Montella Est che
il CONVENTO DI SAN FRANCESCO A FOLLONI, in collimazione con l' apicale Chiesa del SS SALVATORE. - A sx , sotto la nuvola galleggiante, si intravede, oltre il graben/fossa delle MEZZANE, il Varco delle CROCI di ACERNO che, fuori foto, si raccorda con le prime rampe dei monti del Massiccio calcareo del Cervialto (Costa Monacesi). - A dx , W, in sx idrografica del FIUME CALORE Irpino (in primo piano e sotto le nuvole avvolgenti) nomi e/o toponimi che ridestano, in noi montellesi agés, vissuti reali e fantastici di notevole valenza evocativa, lavorativa e socio-culturale : Serre, Ponte dei Reci, Sassetano, SerraCastagno, SerraLonga, Grotta ré lo Caparrone, Costa dello Zampano, Varco di COLLA FINESTRA con le rasole per carboni e catuozzi, Barrizzulo o Uarrizzulo, Varco delle Bocche, Varo dell'ORSO, Sierro ré lo CAPRIO, Faja Scritta, Serra dell'ACERONE, Felascosa,Valli Cinquanta, Scorzella, Troncone, Tronconciello, TUFARA e i suoi Butti/marmitte giganti, Jumiciello, le Ripe e li Ripuni, Fuosso ré la Campana e mi fermo qui sottacendo le vette intorno alle più note piane intramontane tettono-carsiche di Verteglia, Acque Nere, Acqua ré la Maronna (facilmente inquinabile: s. ré la m. c. v. c.) Ischia e Campolaspierto proteso verso il più alto Monte TERMINIO che supera i 1800m slm e dà il nome al Massiccio calcareo del Terminio-Tuoro . Angelo CAPONE
Omaggio alla mia/Nostra Terra d'Irpinia medio-bassa che, a Nord del singolare orizzonte meridionale dell' ACCELLICA impreziosita dal suo NINNO, si presenta corrugata secondo architetture naturali irripetibili e, perciò, capaci di donare emozioni profonde e ancestrali in chi, all'uscita della galleria Tagliabosco-Ofantina, si ritrova alla luce con la prima immagine "circolare" della dolomitica CELECA che si espande gradualmente sull'intero, magico scenario montuoso dei Picentini che contorniano la fossa-anfiteatro di MONTELLA, Bagnoli e Cassano.
Un invito ad amarla, conservarla e salvaguardarla incontaminata, "sopra e sotto", per le generazioni future ...
La foto commentata è stata presa dal servizio fotografico dello stralcio tratto dal mio poemetto inedito "Inno alla CELECA e al suo NINNO (Il gigante addormentato)" dedicato al mio amico poeta, da poco scomparso, prof. Pasquale STURCHIO.
Angelo CAPONE
P.S.
La foto,volutamente scattata in una situazione meteorica particolare e capace di far intravedere ( eventualmente ritoccata per togliere la sola data), ove la reputaste interessante, potete inserirla anche tra le vostre sicuramente più professionali e già in sequenza a presentazione del blog MontellaEU.
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